Martian Child - Un bambino da amare

non esplicitata

amori e affetti, autismo infantile, famiglie e istituzioni, fratelli e sorelle, passioni e interessi, relazioni famigliari, scuola, storie di formazione

autismo lieve

Dennis, interpretato dal bravissimo Bobby Coleman, ha solo 6 anni ed è stato abbandonato dai genitori, è in attesa di un affidamento che tarda ad arrivare a causa delle sue peculiarità. È convinto di provenire da Marte (suo interesse assorbente che dà appunto il titolo al film), odia il sole e per questo si veste sempre in modo pesante, si copre con occhiali neri ed un ombrello, inoltre indossa una cintura zavorrata per non volare via e contrastare la gravità terrestre. Ha difficoltà relazionali, cerca di imparare le emozioni tramite l'imitazione delle espressioni altrui, ruba oggetti ad altri bambini e fotografa con una Polaroid tutto ciò che trova interessante. Sostiene di essere sinestetico, sente il sapore dei colori e forse anche per questo vorrebbe mangiare solo cereali colorati Lucky Charms. Odia farsi toccare, soprattutto farsi tagliare i capelli e gli piace mettersi in strane posizioni, spesso a testa in giù.

Il tema dell'autismo non è esplicitato, ma in diverse occasioni sia a scuola che con gli assistenti sociali Dennis viene definito un bambino "speciale". Il film è del 2007 e forse in quegli anni lo spettro autistico non era ancora ben conosciuto o semplicemente la produzione/regia ha preferito non approfondire; vedendolo oggi è inevitabile riconoscere in Dennis moltissime caratteristiche dell'autismo. Le peculiarità del bambino inizialmente vengono viste da tutti come "stranezze" da correggere, ma poi durante la narrazione i personaggi si avvicinano sempre di più al suo sentire e capiscono che l'atteggiamento da riservargli va cambiato. Si vede una consapevolezza maggiore da parte di tutti e il bimbo finalmente si sente accettato.

È una storia molto dolce che ci fa capire quali siano a volte i limiti che ci poniamo di fronte alla conoscenza degli altri. Talvolte siamo così ingabbiati dai nostri pregiudizi da non apprezzare le peculiarità altrui. John Cusack e Bobby Coleman insieme creano un ritratto di famiglia che ci piacerebbe vedere più spesso, bellissima la scena di un balletto "marziano" in cucina in cui si consolida l'empatia tra i due personaggi. La visione è per tutti.

★★★☆☆